PERIODICO ITALIANO DAILY INTERVISTA ELIA CAPRERA
intervista a cura della giornalista Elisa Vilucchi
La scrittura per l’autore è stata un’esigenza:
“Vivi la tua vita
nella sua naturalezza, giorno, dopo giorno, collezionando esperienze e
rapportandoti con il mondo; Presto o tardi – capita a tutti -, ci si
ritrova a collezionare domande e alle volte a temere di non trovare
risposte. Questa confusione è stata la causa scatenante del mio
avvicinamento alla scrittura – la mia esigenza? la sete di risposte-; ho
imparato così ad osservare e ben presto a scrivere per ricordare: ogni
emozione, ogni sensazione indistintamente bella o brutta. La penna è più
sincera delle parole, una memoria a lunghissimo termine. Ho iniziato
così a scrivere spinto dall’esigenza di comunicare tutte quelle idee che
altrimenti, avrei trovato difficili da condividere. La scrittura è
un’ottima terapia di analisi, i conflitti interiori sono un ottimo
carburante per la creatività”
Elia Caprera racconta così l’espediente del viaggio:
“La vita stessa è un viaggio pieno di possibilità; A volte
difficili da interpretare ma concesse a tutti. Ciascun istante è padre
di un pensiero, ogni pensiero una potenziale rivoluzione. Tengo a
precisare che l’utilizzo del termine “rivoluzione” vuole identificarsi
nell’immagine di una apertura mentale, una libertà intellettuale. Esiste
un solo limite a questa “rivoluzione”: è direttamente
proporzionale alla vita di ognuno di noi; Per questo non va sprecato il
tempo! Da diverso tempo mi diverte cercare possibili risposte ad una
domanda: quanti pensieri lasciamo incompiuti? E’ difficile rispondersi,
ma, se prendiamo in considerazione il regime di vita e la caoticità che
affrontiamo quotidianamente, viene da se: credo, almeno l’ottanta
percento; un’enormità, un vero spreco di potenziale! Questo accade,
perché non si è educati alla visione del futuro e pertanto non si sente
l’esigenza di voler lasciare una traccia di sè; siamo troppo abituati a
vivere il presente con la convinzione infondata di costruire un futuro
del tutto personale. Basterebbe pensare con un’ottica più ampia mirata
ad una visione generazionale. Allora le cose cambierebbero; potremmo
dare la possibilità di vivere quella “rivoluzione” ai nostri figli e
allo stesso tempo di condividere con loro e con altre generazioni il
nostro personale viaggio. La realtà è il costrutto mentale di un
sognatore; la vita è il raggiungimento di un obiettivo, una porta di
accesso all’immortalità”
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Per conoscere le date precise si consiglia di
consultare i vari canali e social:
http://www.ghaleb.it/home.htm
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