mercoledì 5 aprile 2017

PERIODICO ITALIANO DAILY INTERVISTA ELIA CAPRERA

PERIODICO ITALIANO DAILY INTERVISTA ELIA CAPRERA
intervista a cura della giornalista Elisa Vilucchi

La per l’autore è stata un’esigenza:
 “Vivi la tua nella sua naturalezza, giorno, dopo giorno, collezionando esperienze e rapportandoti con il mondo; Presto o tardi – capita a tutti -, ci si ritrova a collezionare domande e alle volte a temere di non trovare risposte. Questa confusione è stata la causa scatenante del mio avvicinamento alla scrittura – la mia esigenza? la sete di risposte-; ho imparato così ad osservare e ben presto a scrivere per ricordare: ogni emozione, ogni sensazione indistintamente bella o brutta. La penna è più sincera delle parole, una memoria a lunghissimo termine. Ho iniziato così a scrivere spinto dall’esigenza di comunicare tutte quelle idee che altrimenti, avrei trovato difficili da condividere. La scrittura è un’ottima terapia di analisi, i conflitti interiori sono un ottimo carburante per la creatività

racconta così l’espediente del viaggio:
La vita stessa è un viaggio pieno di possibilità; A volte difficili da interpretare ma concesse a tutti. Ciascun istante è padre di un pensiero, ogni pensiero una potenziale rivoluzione. Tengo a precisare che l’utilizzo del termine “rivoluzione” vuole identificarsi nell’immagine di una apertura mentale, una libertà intellettuale. Esiste un solo limite a questa “rivoluzione”: è direttamente proporzionale alla vita di ognuno di noi; Per questo non va sprecato il tempo! Da diverso tempo mi diverte cercare possibili risposte ad una domanda: quanti pensieri lasciamo incompiuti? E’ difficile rispondersi, ma, se prendiamo in considerazione il regime di vita e la caoticità che affrontiamo quotidianamente, viene da se: credo, almeno l’ottanta percento; un’enormità, un vero spreco di potenziale! Questo accade, perché non si è educati alla visione del futuro e pertanto non si sente l’esigenza di voler lasciare una traccia di sè; siamo troppo abituati a vivere il presente con la convinzione infondata di costruire un futuro del tutto personale. Basterebbe pensare con un’ottica più ampia mirata ad una visione generazionale. Allora le cose cambierebbero; potremmo dare la possibilità di vivere quella “rivoluzione” ai nostri figli e allo stesso tempo di condividere con loro e con altre generazioni il nostro personale viaggio. La realtà è il costrutto mentale di un sognatore; la vita è il raggiungimento di un obiettivo, una porta di accesso all’immortalità

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Per conoscere le date precise si consiglia di consultare i vari canali e social:
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